domenica 26 febbraio 2012

Vivere.
Vivere per..?
Vivere per : scegliere un libro in libreria. Passare ore da Feltrinelli. Le copertine dei libri nuovi. Iniziare un nuovo libro. Sottolineare le frasi più belle di un libro. “Novecento” di Alessandro Baricco. Le bancarelle di libri di seconda mano. Stare su una spiaggia deserta con un libro di Hesse. La meditazione alla fine di un libro. La prima pagina di un quaderno nuovo. Il profumo dell’astuccio di scuola. La campana dell’ultima ora. I pastelli tutti temperati. La lucentezza dei colori ad olio. 
I colori pastelloMonet. Le agendine piene di adesivi e foto. Ritirare le foto dallo sviluppo. I collage di foto ritagliate dai giornali. Le foto in b/n della gente per strada. I vecchi manifesti della Coca Cola. Le cose vintage. Le borse tonde anni ‘50. I ricordi di mia madre. Un odore che ricorda l’infanzia. Il profumo del borotalco. Progettare una casa su un albero. Impacchettare i regali. I negozi di sera nel periodo di Natale. La Befana a Piazza Navona. Via dei Fori Imperiali chiusa al traffico. Guardare un film sul divano con la coperta. I film in lingua originale. La scena finale di “Farhenheit 451”. La terrazza de "Le fate ignoranti". Woody Allen. Il tè con i biscotti delle 5. Le tisane ai frutti di bosco. Per una doccia calda quando fuori fa freddo. La colazione a letto. Il caffè amaro appena sveglia. Svegliarsi durante la notte e realizzare di avere tempo per dormire. Pane, burro e marmellata. La marmellata di prugne. Le Madeleine. Parigi. I baschi. Per le stradine di Montmartre. Amelie Poulain. Per viaggiare. Viaggiare in treno di giorno. Per la sensazione che si prova quando stai per perdere il treno e poi riesci a salire. Per sognare un viaggio in moto. Una partenza all'ultimo secondo. Una vacanza senza orari. L'estate. I cappelli di paglia. Nuotare piano, in silenzio, in piscina. I piedi nudi sulla sabbia. Dondolarsi su un'amaca. I tramonti rossi e rosa. Le notti in spiaggia. E il freddo della notte. “Il chiaro di luna” di Beethoven. Imparare i nomi delle costellazioni. Per il mare e la luce dell'alba. I vestitini leggeri estivi a fiori. Gli occhiali da sole. Il vento tra i capelli. La tequila. Saltare a tempo di musica. I Subsonica. I concerti. Guccini. Avere l'adrenalina a 1000 quando si sta per fare qualcosa di importante. Emozionarsi. Il primo bacio di un nuovo amore. Per godere dell'espressione sorpresa e felice di qualcuno nella cui vita hai portato qualcosa di buono. Per un amico ritrovato. La gratitudine di un povero a cui dai attenzioni. Per aiutare gli altri. Per rendere felice qualcuno solo perché ci sei. Per il sorriso di un passante. Le strade affollate.  Le luci di città al crepuscolo. I semafori. Le barche ferme in porto. I murales. I bambini che escono da scuola. L'ultima campanella dell'ultimo giorno di scuola. Le minestre. I plasmon. Dedicare una giornata alle cose mai fatte. I pic-nic sui prati. I prati in montagna. Le baite di montagna. L’ombra degli alberi nel primo pomeriggio. Per gli odori delle piante in primavera. Un mazzo di fiori. Le orchidee. E i tulipani. Le foglie che cadono d'autunno. Il rumore delle foglie calpestate. L'odore dell'erba bagnata. Per correre sotto la pioggia. Andare a vivere da sola. Progettare la casa ideale. Le finestre. I mobili Ikea. La moquette morbida. Il caldobagno. Cucinare per due. Una torta appena sfornata. Le panetterie. I vestiti appena stirati. Diventare una vecchia saggia. Per poter dire "i bei vecchi tempi". Due anziani che si tengono per mano. La filosofia. Per dare alla morte solo un corpo rovinato e toglierle la soddisfazione di rubarmi sogni e speranze. Per avere tanti gatti. Per non sapere cosa voler fare della propria vita. Non sapere cosa vuoi. Addormentarsi con la radio bassissima. Accendere la radio proprio quando stanno trasmettendo la tua canzone preferita.“Love” di John Lennon. David Bowie.  Il mito di Freddie Mercury. Per contemplare. La frase “non importa dove”. Sognare. Svegliarmi la mattina e cercare di ricordare cosa ho sognato. Dormire il pomeriggio. Scrivere. Scrivere tutto quello che mi passa per la testa. Appuntare. Montale. Baudelaire. E i Baustelle. Per la soddisfazione di imparare qualcosa di nuovo.  Per scrivere liste come questa.

mercoledì 8 febbraio 2012

Io non sono un numero.
Non è un voto che fa di me una persona valida.
Non è il mio peso che mi rende bella. Accettabile. Adeguata.
Non sono le calorie a darmi la forza di andare avanti. Di vivere.
Non sono una 38, o una 36, o una 42 a dirmi chi sono.
Io sono una persona. Un essere umano. E posso sbagliare.
Posso riposare, e non studiare abbastanza. Posso fermarmi a metà compito, accettare un 7.
Posso mangiare, serena, quello che mi piace. Quello che voglio in quel momento. Senza esagerare, senza strafare.
Posso superare il numero stabilito. Se ho fame. Se ne ho voglia. E non è una voglia incontrollabile.
Posso provare dei jeans, senza ansia. Accettando la taglia che mi entra. Senza paura. Senza guardarmi per ore allo specchio prima di decidermi.

Io posso essere tutto questo. Io posso essere normale. Dedicarmi a me. Alla mia persona. Alla mia vita, da riprendere in mano. O posso lasciarmi andare. Morire.. sparire.
Posso, e non posso.
Io. Non sono io. Siamo in due. Noi. Una può. L'altra non può..